mercoledì 12 marzo 2014

NORMCORE: SO NORMAL, SO CUTE.

Grazie alla mia amica, La Scoppiatissima Jo, e ai suoi studi sul magico mondo del fashion, ho scoperto questa cose dei normcore che mi piace un sacco.

Chi o che cosa sono i normcore? Fate attenzione perché è probabile che normcore è quello che vorremo tutti essere in un futuro molto prossimo. E non fate quelle facce lì, che fino a pochi mesi fa l'idea di indossare il tartan ci faceva inorridire e poi Chanel l'ha messo in sfilata e Zara sulle appenderie e all'improvviso a Milano sembrava di trovarsi sul set di Breaveheart. Questo per dire che è inutile che facciamo gli schizzinosi, tanto poi ci caschiamo tutti.

Quindi, avete più o meno intuito che normcore sarà la prossima tendenza. La cosa che mi piace è che è un'antitendenza. Il nome è stato inventato da una società newyorkese che (credo) studia i nuovi trend e si chiama K-Hole. Nella loro ricerca hanno una definizione dello stile normcorer che mi fa letteralmente sbarellare ed è: vestiti come tuo padre in vacanza a Disneyworld nel 1995. E infatti noi nel '95 non eravamo a Disneyworld, ma io il look del mio padrino in vacanza me lo ricordo bene, e posso assicurare che prevedeva scarpe da barca sbracate, jeans aspecifici, marsupio e cappellino con visiera. Oh yes.

E perché mai un giovine sano di mente e con volontà di socializzazione dovrebbe aspirare a vestirsi così? Come ben sapete, tutte le mode, tutte le tendenze, nascono per esprimere qualcosa: mi piace così tanto la moda perché, tra tutte le passioni (cinema, arte, vino, sci alpino) è l'unica che ti puoi portare addosso tutti i giorni. Puoi farla vedere a tutti. Dire a tutti come sei, cosa ti piace, cosa ti piacerebbe essere, come ti senti, come ti vedi, come ti credi. Lo scopo dello stile normcore è quello di far vedere che della moda non ce ne sbatte. Secondo la K-Hole, in epoca di digitalizzazione, i ggiòvani hanno già un'identità forte che coltivano e rafforzano in rete. Ergo, non hanno bisogno di affermare la propria personalità con i vestiti. Ergo, si mettono quello che gli capita, ovvero le peggio cose: i pantaloni della tuta con l'elastico, ad esempio, i gilet Husky imbottiti, i calzini bianchi di spugna arrotolati sulle caviglie, le magliette del fratello maggiore infilate nei bermuda a vita alta. Cose così.
La mia amica, La Scoppiatissima Jo, ha tirato fuori una foto degli anni Novanta per farmi capire. Una perla di rara bellezza che voglio condividere con voi così che possiate afferrare il senso di questa cosa:

La Gianni e La Scoppiatissima Jo, in gita elementare a un qualche parco faunistico, in perfetto stile normcore.
PS Lasciate perdere la scritta, quelli son deliri nostri che nella mia inettitudine informatica non ho saputo risparmiarvi...

E insomma, così. La rivincita di Steve Urkel.
La cosa che mi stuzzica di questa cosa è che, se davvero questo stile normcore si diffonderà (e lo farà, credetemi, lo farà, ché siamo pronti), andrà incontro ad un loop incredibile: cioè, ci si veste di merda per dire che della moda non ci importa un fico, ma vestirsi così è di moda, le case di moda propongono passerelle con abiti anti-moda che di conseguenza diventeranno di moda. Cioè, avete capito? E' la nuova frontiera dell'hipsteria, ma con una forza centuplicata. Non vedo l'ora di esserci.

PS La cosa veramente figa in realtà è che io conosco un sacco di gente che si veste normcore da anni e non lo sa! Sono cool senza saperlo, e io resterò indietro! Gulp!

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