venerdì 6 giugno 2014

TRA-VESTIRSI

Allora, da un lato abbiamo le fashion bloggers che sfoggiano abiti aperti sulla schiena, con le costole esposte, vestiti da portare senza mutande,  trasparenze e reti.

Karla's Closet


The Haute Pursuit

Native Fox


Style Lover


The Blonde Salad


Atlantic-Pacific


The Fashion Toast


Dall'altra ci sono quelle che le commentano, ed è tutto una paura del cagotto imminente, delle tette cascanti e delle folate d'aria che ti alzano la gonna alla Marilyn Monroe.

Ora io dico, ragazze, tiratevi insieme. Insomma, la virtù sta nel mezzo, e ve lo dice una che non ama di certo andare in giro con troppa pellaccia esposta. Però è anche vero che già abbiamo giornate tutte uguali, in cui ci alziamo la mattina alla stessa ora, prendiamo il cappuccino allo stesso bar, facciamo la spesa alla stessa Esselunga e ancora non abbiamo imparato a gestire le casse automatiche e ci addormentiamo dalla stessa parte del letto. Io dico che i dieci minuti che impieghiamo la mattina davanti all'armadio dovremmo investirli in maniera divertente e creativa.

Il mio approccio nei confronti della moda è: a volte mi vesto, a volte mi travesto. Dipende da come  mi sento la mattina appena sveglia. Ultimamente i miei travestimenti più gettonati sono: Betty Rizzo, Daria Morgendorffer e, il mio preferito, la turista russa a fine serata in corso Sempione, che mi diverte sempre un sacco. Nel passato, ho spesso usato i vestiti come simbolo di protesta sociale, ad esempio: sono costretta a lavorare di domenica? Esco di casa in tuta. Sono insoddisfatta della mia vita sociale? Mi vesto da cocktail per andare a pagare le bollette in posta. E così via. Secondo me per vestirsi bene e con personalità bisogna anche sapersi divertire. E stupire. Perciò osate, sperimentate, azzardate e, per l'amordidio, non fatevi prendere dalla paura di essere troppo vecchie/grasse/basse/inadeguate. Perchè di crop top non è mai morto nessuno.

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