lunedì 1 settembre 2014

REMINESCENZE VACANZIFERE: IL VICINO DI OMBRELLONE MOLESTO.

Habemus computer, ragazzi! Siamo andati ad adottarlo io e il Pelliccia, munito di bici con ruota bucata per il trasporto, sabato pomeriggio.

Tutto bene, se vogliamo tralasciare un piccolo incidente di percorso occorso ieri pomeriggio, quando, a due ore scarse dalla prima accensione, mi sono ritrovata Google Chrome spodestato da un motore di ricerca dagli accenni vagamente soft porno, scaricato in chissà quale maniera mentre tentavo di istallare Picasa (che, tra parentesi, non so nemmeno usare troppo bene). Per fortuna, mentre io frignavo, il salvifico intervento del Pelliccia e di Salvatore Aranzulla ha riportato la situa alle originarie condizioni. Ho capito che Salvatore Aranzulla è la mia boa quando il mare dell'informatica (questa sconosciuta) si fa burrascoso, il che succede tipo ogni quattordici-quindici ore (grazie Salvo!).

Comunque. Tutto è bene quel che finisce bene, io e il mio attrezzo siamo di nuovo operativi.
Nel mentre che trusciavo col mio nuovo arnese, mi sono capitate sott'occhio le foto delle neofinite vacanze del Pelliccia e mie. Se non ve l'ho detto, quest'anno siamo andati in Toscana: mare cristallino, grandi abbuffate, tendiniti per raggiungere la spiaggia. Tutto molto bello. Senonché, riguardando le paciose immagini rubate a zonzo per l'Argentario, ho cominciato a riflettere su uno dei massimi dolori che mi affligge nel periodo estivo, dolore che tanto più si acutizza nel momento in cui si decide di andare a spendere le nostre vacations nei soleggiati lidi italiani.
Pertanto, nonostante nessuno di voi l'abbia chiesto e probabilmente nessuno ci tenga particolarmente, ho deciso di inaugurare il mio nuovo mezzo condividendo con tutti voi il Gianni-pensiero sulla piaga delle spiagge italiane, ovvero il vicino di ombrellone.
Premetto che io, come penso tanti di voi, in vacanza sono esattamente uguale a quello che sono nella vita di tutti i giorni, ovvero antipatica, altezzosa e solitaria. Ergo, le uniche attività che concepisco in spiaggia sono:
prendere il sole
leggere
mangiare focacce bisunte
spararmi i selfie da sdraiata che sembro più magra.
Tutto ciò nella cristallina bolla di solitudine in cui rientriamo io, il Pelliccia e la crema solare protezione 30. Al massimo qualche amico di vecchia data, se ne capita l'occasione. Stop. Non sono in spiaggia per far conversazione. Non sto cercando consigli su dove andare a cena. Non voglio nemmeno sfidarti a Quiz Cross, noi si gioca solo con gli avversari a caso in modalità blitz.
Invece pare che la spiaggia, con i suoi quaranta gradi all'ombra e la sete primordiale, istighi alla conversazione coatta. La gente ha voglia di parlare con dei perfetti sconosciuti e non c'è verso alcuno che desista. Tu avrai pure il libro davanti agli occhi, gli auricolari nelle orecchie, questi niente, pretendono risposte. Incredibile. E se anche tu sei così stoico da fargli gettare la spugna dopo interi quarti d'ora di risposte monosillabiche, in cui viene testata la resistenza mentale delle due parti, non ti potrai sottrarre alla conversazione che il Vicino di Ombrellone Molesto instaurerà istantaneamente con gli altri malcapitati degli ombrelloni adiacenti.
Dopo anni di attenta analisi, ho costatato che i trend di queste conversazioni forzate sono sempre più o meno gli stessi:
il Vicino di Ombrellone Molesto (da qui in poi VOM per semplicità) è generalmente autoctono.
Pur tuttavia, ha passato dai due ai cinque anni a Milano, poi però è scappato perché i ritmi erano troppo stressanti. A questo punto mi verrebbe sempre voglia di far notare che sì, noi a Milano si corre, pertanto quando si arriva ai dieci giorni di ferie di Agosto si ha voglia di riposare. Soprattutto le orecchie.
In ogni caso anche il luogo di villeggiatura di cui il VOM è originario non è più quello di una volta: colpa dei troppi turisti, ma certamente anche del sindaco. Non si sa bene perché, ma il sindaco c'entra sempre.
Comunque ci sono sempre spiagge migliori dall'altra parte del promontorio. Questa è carina, sì, ma un po' troppo affollata/assolata/rumorosa.
Il VOM vive qui tutto l'anno tutti gli anni, perciò consce tutto ed è prodigo di buoni consigli. Tutto quello che avete fatto/visitato/mangiato finora è una merda. Solo lui conosce i posti buoni.
A questo punto della conversazione, il VOM si sente di essere ormai abbastanza in confidenza e attacca con i veri discorsi cicciosi da ombrellone, ovvero clima e politica.
Sul clima espone considerazioni piuttosto generali: sì, questo è stato un anno buono. No, quest'estate ha piovuto tanto, la spiaggia non ce la siamo goduta, speriamo che ce la faccia buona adesso fino a fine stagione.
Infine, ormai forte delle sue capacità oratorie, il VOM attacca i pipponi sulla politica, dapprima locale (vedi il sindaco, che fa mettere multe a mazzi se porti i cani in spiaggia e poi c'è gente che sporca molto più del mio cane con cui mi fa più schifo fare il bagno), fino ad approdare al livello nazionale, quindi tasse (dove andremo a finire) e immigrati (che vengono qui a rubare il lavoro ai nostri figli ed è tutta colpa di Renzi ma anche di quei porci che ci han mangiato prima). Quando il VOM comincia a nominare Mare Nostrum, è ora e tempo di andarsi a fare un bagno.

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